Nel mese di giugno avviene il secondo evento più sacro per le popolazioni che abitavano l’Europa prima dell’avvento del cristianesimo: il solstizio d’estate. (Va detto che tale evento era fondamentale anche per tantissime altre civiltà sparse per il mondo, dagli Egizi ai Maya, dagli Incas ai pellerossa e molti altri).
Chiamato anche la porta degli uomini (in contrapposizione alla porta degli dei, il solstizio d’inverno), questo fenomeno astronomico rappresenta il culmine della lunghezza del dì, quando il sole brilla più a lungo che nel resto dell’anno per poi apparire sempre meno fino a dicembre, quando il corso eterno della natura ricomincia da capo. Anche il cristianesimo fece propria questa occasione con la notte di San Giovanni, a ricordo della nascita di Giovanni il Battista, colui il quale annuncerà l’arrivo del Messia.
Il mese di giugno ha la sua etimologia derivante dalla dea Giunone, moglie di Giove, Era nella mitologia greca. Insieme a Giove ed a Minerva proteggeva Roma, la Città Eterna, sedendo accanto a loro nella cosiddetta Triade Capitolina. Paradossalmente, rappresenta la nemica giurata di Troia nell’Iliade; come si sa, secondo gli antichi miti ripresi da Virgilio nell’Eneide Roma fu fondata proprio dai discendenti di alcuni esuli troiani.
Giunone era anche simbolo della fecondità della terra, accompagnata dai suoi due animali sacri, il cuculo ed il corvo, legato quest’ultimo al lato lunare della dea. Quello di Giunone è uno dei culti più interessanti e ricchi di contraddizioni, e la dea divenne anche l’esempio della fedeltà, nonostante i tradimenti del marito, per le matrone romane.
Giugno, dopo maggio, riprende il concetto di fertilità e si richiama nuovamente alla parte femminile della natura, cui fa da contraltare il festeggiamento del solstizio, il “maschile” culto del sole. Ennesima dimostrazione di come i nostri antenati avessero capito il dualismo e l’equilibrio presenti nella natura e nella vita degli uomini.
Nel mese di giugno si è concluso il torneo TriskellClimbing-Montura. Qui
