Il mese della rinascita, marzo, anticamente era il primo mese dell’anno, quasi a volere anche temporalmente mostrare come un nuovo inizio partisse da quello che ora è il terzo mese di un anno solare.
L’etimologia del nome indica chiaramente come questo mese fosse consacrato al dio Marte, divinità fondamentale prima per i greci (col nome di Ares) e poi i per i Romani, che avevano un vero culto della guerra intesa come agone e sfida. Marte era anche protettore dei raccolti, ma non nel senso di divinità “agraria” ma nuovamente come protettore armato dei campi. In ogni caso questo richiama il mese in cui i campi coltivati rinascono per dare nuovi frutti.
Inoltre, secondo il mito rappresentava l’antenato dell’intera stirpe italica.
Il mese di marzo è anche quello della primavera e del suo equinozio (fissato convenzionalmente il 21) , quel giorno che cade due volte l’anno e in cui la durata del dì è uguale a quella della notte. Momento sacro, sia pure non quanto il solstizio, l’equinozio di primavera è festeggiato in innumerevoli tradizioni anche extra europee.
Marzo è quindi un altro mese di passaggio, di tradizioni forse più nostrane rispetto a quelle di gennaio. La rinascita della vita, in un periodo attuale difficile come quello che stiamo vivendo, può davvero rappresentare una speranza.

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