Ottobre 2020

Ottobre, ottavo mese dell’antico calendario romano e decimo dell’anno attuale, è il primo mese totalmente autunnale.
Mese di raccolta e vendemmia, è un mese florido nonostante le atmosfere “brumose”; basti pensare alle numerose feste paesane e sagre che avvengono in questo periodo nei paesi dove ancora viva è la tradizione contadina e popolare.

Anche in epoca romana le feste erano numerose, quasi una a giorno, le più importanti dedicate a Marte. Il mese si apriva con le celebrazioni di Fides e Honor. Dagli esempi del nostro passato si devono trarre insegnamenti per il nostro vivere quotidiano. Oltre all’inevitabile condanna per chi non è in grado di mantenere fedeltà ai patti, dobbiamo ritrovare, anzi proprio ricreare quel legame univa tutti i romani, partendo dalle piccole cose: ad esempio tenere fede alla parola data, anche nelle situazioni più banali. Avere la consapevolezza che agire nel mondo incarnando queste forze, corrisponde ad accrescerle e a renderle manifeste. Fides raccoglie le tre funzioni principali e le salda in un legame che ha come riflesso la Vittoria che si manifesta su tutti i piani superiori e inferiori.
L’augurio per la nostra stirpe è che possano risuonare ancora le strofe del Carmen saeculare di Orazio: “Iam Fides et Pax et Honos Pudorque – priscus et neglecta redire Virtus – audet adparetque beata pleno – Copia cornu”: Già Fede e Pace, e Onore e il Pudore prisco e la Virtù negletta osano tornare; e già beata col suo corno pieno viene l’Abbondanza”.

La festa più importante e ricordata di ottobre però non è di origine romana, bensì celtica: stiamo parlando di Halloween, la vigilia di Ognissanti. Tralasciando il fattore pagliaccesco e commerciale che questa ha assunto via Stati Uniti (che però, va dato atto, meglio dell’Europa ha saputo mantenere questa ed altre tradizioni del periodo pagano, salvo poi modificarle nel proprio stile infantile), le origini della festa risalgono a tempi remoti del Vecchio Continente; in particolare, si parla della  festa celtica di Samhain, festeggiata come un vero e proprio Capodanno. Materialmente era la festa di immagazzinamento dell’ultimo raccolto, mentre spiritualmente era una notte particolare in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti risultava talmente sottile da permettere la comunicazione tra questi due regni. Vi era quindi, anche, un vivo ricordo dei defunti (ripreso dal Cristianesimo due giorni dopo, il 2 novembre).

Nessuna festa negli anni recenti è stata probabilmente più ambigua e discussa di Halloween: carnevalata commerciale, culto del maligno e del diavolo, ripresa di antiche tradizioni pagane perseguitate dal Cristianesimo, è stato detto di tutto e il contrario di tutto. In realtà, si rifà come detto sopra ad una tradizione di passaggio dal periodo in cui avviene l’ultimo raccolto a quello di alcuni mesi in cui la natura entra “in letargo” prima di risbocciare in primavera. Questo deve essere il reale spirito di questa festa, un grazie alla Natura ed un momento conviviale e di festa nel ricordo di chi ci ha preceduto e tracciato la rotta.

Le polemiche, quelle le lasciamo volentieri agli spiriti di gravità.

 

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